L’origine del centro collinare di Mandanici è incerta. Nel IX secolo a.C., mercanti fenici, abili navigatori, stabilirono una stazione commerciale nella odierna riviera ionica, tra Roccalumera e Santa Teresa di Riva, in un territorio anticamente denominato Phoinix o Tamaricium sive Palme. Questi mercanti instaurarono relazioni durature con le popolazioni sicule dell’entroterra. Nel 734 a.C. fu fondata Naxos, la prima colonia greca in Sicilia, rafforzando i legami con i colonizzatori greci, la cui lingua e cultura influenzarono notevolmente la regione.
Durante l’epoca greco-siceliota, Mandanici rimase inclusa nella Chora della polis di Messana. Questa, dalla fine del V secolo a.C., faceva parte dell’Arcontato di Sicilia istituito da Dionisio I di Siracusa e successivamente governato dai suoi successori e dal “Buon Governo” democratico di Timoleonte dopo il 344 a.C. Nel 316 a.C., Mandanici entrò a far parte del Regno Siceliota sotto il re siracusano Agatocle, coprendo la Sicilia orientale, centrale e la Calabria meridionale, con l’eccezione dell’estrema Sicilia occidentale sotto controllo cartaginese. Dopo la morte di Agatocle, Mandanici subì l’occupazione dei mercenari Mamertini. La loro presenza è testimoniata dal ritrovamento di un orcio di terracotta contenente monete con l’incisione “Mamertinov”, durante i lavori di sistemazione della piazza Duomo negli anni ’50.
Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, Mandanici entrò a far parte dell’Impero Bizantino e, dopo il 900, nell’Emirato di Sicilia. Nel 1061, con l’arrivo dei Normanni e la nascita del Regno di Sicilia, la storia del paese conobbe un nuovo capitolo. Ruggero I di Sicilia fondò nel 1100 l’abbazia della Vergine Annunziata, gestita dai monaci basiliani, che esercitarono sia il potere spirituale che temporale, espandendo il nucleo abitativo e sottoponendo la popolazione alla loro autorità.
Nel 1468, papa Paolo II istituì una piccola diocesi archimandritale con sede a Savoca, comprendente Mandanici e altri territori. Nel XVI secolo, in paese nacque un gruppo di seguaci della riforma luterana, tra cui personalità di spicco, la cui repressione fu affidata al vescovo di Patti, Sebastian Bartolomeo.
Nel giugno 1659, Mandanici fu teatro di una sanguinosa sommossa contro i soprusi della famiglia Laxhaná. Durante la rivolta di Messina del 1674-76, Giacomo Avarna, un nobile locale, espugnò il Castellaccio di Messina, ma il paese fu poi assediato e saccheggiato dalle armate lealiste siculo-spagnole.
Alla Rivoluzione siciliana del 1848 parteciparono alcuni cittadini di Mandanici, tra cui Giuseppe Mazzullo e Domenico Scuderi. Giuseppe Mazzullo, sindaco dal 1864 al 1867, era il padre del Cavaliere Luigi, che partecipò alla battaglia di Milazzo con Garibaldi e promosse la costruzione della strada provinciale 25 Roccalumera-Mandanici.
Pagina aggiornata il 07/08/2024